Escursione monte Sparviere

Tra Calabria e Basilicata, a quota 1713 m

Escursione di media difficoltà con diversi accessi ai sentieri.
Foto e testo tratto da it.wikipedia.org

Caratteristiche del sentiero

ATTENZIONE: Non si assume alcuna responsabilità nei riguardi di chi, seguendo le descrizioni presenti sul sito isentieridelpollino.it, percorre gli itinerari escursionistici in maniera autonoma.

Il monte Sparviere, la vetta più elevata dell’alto jonio cosentino, è un rilievo della catena orientale del massiccio del Pollino, situato al confine tra Calabria e Basilicata, tra i territori dei comuni di Cerchiara di Calabria (CS) e Terranova di Pollino (PZ). I centri abitati più vicini: Alessandria del Carretto (a soli 5 km), Plataci e San Lorenzo Bellizzi.

Con i suoi 1713 metri s.l.m., il monte Sparviere, è la vetta principale del gruppo dello Sparviere (o monti dello Sparviere o monti della Prevìtera), di cui fanno parte anche il Timpone della Neviera (1.578 m), il Timpone Tacca Peppino (1.679 m), il Timpone della Rotondella (1.666 m), il Timpone Bardisce (1.679 m), il Cozzo Sarcone (1.578 m), il Timpone la Bruscata (1.415 m), la Serra di Paola (1.386 m), il Capo dell'Olmo (1.339 m), il Timpone Montillo (1.207 m) e la Serra di Lagoforano (1.628 m).

Il nome Sparviere o Sparviero deriverebbe dall'omonimo rapace (Accipiter nisus) che raramente è presente nei paesi meridionali d'Europa e che nidifica solo in aree di alta montagna, intorno ai 2.000 m. Gli esemplari di sparviero nidificano nell'appennino meridionale esclusivamente sui monti del Parco del Pollino, sui rilevi del Sirino e più raramente della Sila, sebbene sia spesso confuso con il suo principale sosia e antagonista, l'astore (Accipiter gentilis).

Il panorama dalla vetta è fantastico; con condizioni meteo favorevoli la vista può spaziare dalla Basilicata al mar Ionio, dalla Sila alla Valle del Raganello, dalle Timpe, alle vette più alte del Parco. Il monte Sparviere è costituito da due pendici con conformazioni molto differenti: la pendice calabrese e la pendice lucana.

La pendice calabrese

Il versante calabrese è costituito da un crestone marnoso di colore grigio-verdastro, che domina il vallone Lupara e la valle in cui scorrono i primi canali montuosi della fiumara Saraceno. Nei pressi del vallone Lupara si trova la cappella della Madonna dello Sparviere (o di Bruscato), alla quale zona si accede seguendo un tortuoso tracciato sterrato che attraversa il crestone nord-orientale del monte e raggiunge anche il centro abitato di Alessandria del Carretto.
In particolare, in prossimità del vallone Lupara, si trova una fitta vegetazione di aceri, ontani e querce, che contribuiscono a creare: il bosco Francomano, il bosco della Bruscata di Alessandria, il bosco della Cannariata, e il bosco della Difisa.

La pendice lucana

Il versante lucano è caratterizzato dalla presenza di numerosi boschi, costituiti da esemplari di aceri, felci e pioppi, come la valle Nera e l'imponente bosco di Lagoforano, da cui prende anche il nome la Baia di Lagoforano, posta tra lo Sparviere e i monti del massiccio centrale del Pollino. Il Lagoforano o Lago Forano è una conca posta a circa 1.550 m s.l.m., che durante la stagione tardo-primaverile diventa colma d'acqua, grazie all'alimentazione idrica favorita dallo scioglimento delle nevi.
Nella valle Nera, nel bosco della Spinazzeta e nel bosco Bruscata di Terranova dominano alcuni esemplari di abete bianco, che raggiunge anche l'altezza di 40 m.
In questi boschi sono presenti ben sei diverse specie di acero: Acer opalus, Acer monspessulanum, Acer campestre, Acer lobelii, Acer pseudoplatanus, Acer platanoides; questo costituisce un grande primato nell'ambito forestale, botanico e paesaggistico.

Classificazione delle difficolta' escursionistiche

In montagna, dove le condizioni ambientali sono molto variabili, una classificazione delle difficoltà rimane comunque indicativa.

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