Escursione monte Sparviere

Tra Calabria e Basilicata, a quota 1713 m

Raggiungere il Monte Sparviere è una sfida appassionante che richiede un buon livello di preparazione fisica e di orientamento, poiché i sentieri sono immersi in aree naturali remote e poco segnate. Uno dei percorsi principali parte dal paese di Alessandria del Carretto, attraversando foreste e prati che via via si fanno più scoscesi e rocciosi avvicinandosi alla cima.

Caratteristiche del sentiero

ATTENZIONE: Non si assume alcuna responsabilità nei riguardi di chi, seguendo le descrizioni presenti sul sito isentieridelpollino.it, percorre gli itinerari escursionistici in maniera autonoma.

Monte Sparviere è una delle vette più suggestive e meno conosciute del Parco Nazionale del Pollino, un baluardo di roccia e foreste che si innalza fino ai 1713 metri e cela panorami mozzafiato, leggende e un’energia selvatica che ben si presta a uno spirito avventuroso. Situato tra Calabria e Basilicata (tra i territori dei comuni di Cerchiara di Calabria -CS- e Terranova di Pollino -PZ-), questo monte sfida chiunque vi si avventuri a resistere alla sua bellezza aspra e alla vastità indomita dei suoi silenzi e rappresenta uno dei luoghi più selvaggi e incontaminati del Pollino, ed è una meta ambita per escursionisti e amanti della natura che desiderano esplorare paesaggi remoti e lontani dai percorsi turistici più frequentati.

E' la principale vetta principale del gruppo dello Sparviere (o monti dello Sparviere o monti della Prevìtera), di cui fanno parte anche il Timpone della Neviera (1.578 m), il Timpone Tacca Peppino (1.679 m), il Timpone della Rotondella (1.666 m), il Timpone Bardisce (1.679 m), il Cozzo Sarcone (1.578 m), il Timpone la Bruscata (1.415 m), la Serra di Paola (1.386 m), il Capo dell'Olmo (1.339 m), il Timpone Montillo (1.207 m) e la Serra di Lagoforano (1.628 m).

Foto dal web it.wikipedia.org

La Monte Sparviere e il territorio circostante

Il Monte Sparviere è caratterizzato da un paesaggio imponente, con pendii ricoperti di boschi di faggio, abeti bianchi, e pini loricati, specie simbolo del Pollino. Le foreste si estendono su gran parte della montagna, alternandosi a radure e praterie di alta quota, che in primavera si riempiono di fiori selvatici e regalano splendide fioriture, mentre d'inverno sono spesso innevate, creando un'atmosfera quasi alpina.
Dalla sua cima si può godere di un panorama vastissimo che abbraccia l’intero Parco del Pollino e, nelle giornate limpide, arriva fino al Mar Ionio e al Mar Tirreno. L'ampiezza della vista e la posizione isolata del monte lo rendono un luogo ideale per ammirare le vette e le valli circostanti, in un contesto di assoluta pace e silenzio.

Flora e fauna

L'area è famosa per la sua biodiversità: i boschi di faggio si alternano a querceti e a piccole macchie di pino loricato che si aggrappano alle rocce resistendo al vento e al freddo. Tra le specie vegetali, sono comuni anche l'acero e il frassino, insieme a una varietà di arbusti e piante della macchia mediterranea. La fioritura primaverile porta un'esplosione di colori, con specie endemiche che rendono unico questo ambiente montano.
La fauna include numerose specie protette, che trovano in questa zona un habitat ideale. Il lupo appenninico è uno degli abitanti più iconici del Monte Sparviere, insieme al capriolo, al cinghiale e al gatto selvatico. Anche la lontra frequenta i corsi d’acqua che scorrono nelle valli circostanti. Tra gli uccelli spiccano i rapaci come l’aquila reale e il falco pellegrino, oltre a numerose specie di passeriformi.

Monte Sparviere e la cultura locale

Il Monte Sparviere è avvolto anche da storie e leggende locali: il suo nome richiama l'immagine del falco sparviero, simbolo di forza e libertà, ed è stato per secoli un punto di riferimento per le popolazioni locali, che vedevano nella montagna un simbolo di protezione e potenza. La gente di Alessandria del Carretto e dei comuni vicini ha sempre avuto un forte legame con il monte, considerato quasi un protettore naturale delle comunità montane.

La pendice calabrese

Il versante calabrese è costituito da un crestone marnoso di colore grigio-verdastro, che domina il vallone Lupara e la valle in cui scorrono i primi canali montuosi della fiumara Saraceno. Nei pressi del vallone Lupara si trova la cappella della Madonna dello Sparviere (o di Bruscato), alla quale zona si accede seguendo un tortuoso tracciato sterrato che attraversa il crestone nord-orientale del monte e raggiunge anche il centro abitato di Alessandria del Carretto.
In particolare, in prossimità del vallone Lupara, si trova una fitta vegetazione di aceri, ontani e querce, che contribuiscono a creare: il bosco Francomano, il bosco della Bruscata di Alessandria, il bosco della Cannariata, e il bosco della Difisa.

La pendice lucana

Il versante lucano è caratterizzato dalla presenza di numerosi boschi, costituiti da esemplari di aceri, felci e pioppi, come la valle Nera e l'imponente bosco di Lagoforano, da cui prende anche il nome la Baia di Lagoforano, posta tra lo Sparviere e i monti del massiccio centrale del Pollino. Il Lagoforano o Lago Forano è una conca posta a circa 1.550 m s.l.m., che durante la stagione tardo-primaverile diventa colma d'acqua, grazie all'alimentazione idrica favorita dallo scioglimento delle nevi.
Nella valle Nera, nel bosco della Spinazzeta e nel bosco Bruscata di Terranova dominano alcuni esemplari di abete bianco, che raggiunge anche l'altezza di 40 m.
In questi boschi sono presenti ben sei diverse specie di acero: Acer opalus, Acer monspessulanum, Acer campestre, Acer lobelii, Acer pseudoplatanus, Acer platanoides; questo costituisce un grande primato nell'ambito forestale, botanico e paesaggistico.

Classificazione delle difficolta' escursionistiche

In montagna, dove le condizioni ambientali sono molto variabili, una classificazione delle difficoltà rimane comunque indicativa.

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