Valle del Raganello

Porta naturale d’accesso al versante Sud/Est del Parco del Pollino

La Valle del Raganello, posta nella parte Sud/Est del Parco Nazionale del Pollino (di cui rappresenta la porta naturale d’accesso), completamente in territorio calabrese, ha un enorme valore ecologico e rappresenta una delle più famose grandiosità geologiche del Parco del Pollino; si estende tra i comuni di Civita e San Lorenzo Bellizzi ed è una delle aree più suggestive del parco e attira visitatori per i suoi paesaggi mozzafiato. E' celebre per le sue spettacolari gole, note come Gole del Raganello, attualmente NON PRATICABILI.

La Valle del Raganello è un luogo dove natura e avventura si fondono, offrendo un’esperienza unica e immersiva nel cuore del Parco del Pollino.

Foto: Associazione OLTRETIME OUTDOOR EXPERIENCE
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La valle si caratterizza per il contrasto tra le pareti rocciose a strapiombo e le aree verdi di vegetazione mediterranea che la circondano. In alcuni punti, le gole si stringono fino a pochi metri di larghezza, creando passaggi stretti e affascinanti, mentre in altre si allargano in vasche naturali e piccole spiagge rocciose.

La composizione chimica dei monti qui presenti è quasi esclusivamente di carbonato di calcio e sono, per questo motivo, soggetti a fenomeni carsici quali doline, pozzi, grotte e corsi d’acqua sotterranei. Suggestive e affascinanti le “Gole del Raganello” che fanno da straordinaria cornice naturale ai paesi di Civita (a 500 metri di altitudine) e di San Lorenzo Bellizzi (a 830 metri di altitudine).

Il nasce ai piedi della Serra delle Ciavole e nel primo tratto scende tra i boschi raggiungendo la base della Timpa di San Lorenzo. Qui il torrente scava la prima, spaventosa gola, quella di Barile, dove pareti calcaree impediscono l'accesso al sole per quasi tutta la giornata.

Flora e Fauna

La valle è ricca di vegetazione tipica mediterranea, con specie come le querce, i lecci, il lentisco e il corbezzolo. Sui pendii e nei tratti più impervi crescono anche alcuni esemplari di pino loricato, simbolo del Parco del Pollino, e specie endemiche come la primula di Palinuro. La Valle del Raganello ospita una fauna variegata, tra cui il lupo appenninico, il cinghiale e la volpe. Per quanto riguarda gli uccelli, si possono avvistare rapaci come il falco pellegrino e l’aquila reale, che trovano nelle pareti rocciose della valle un habitat perfetto per nidificare.

Cultura e tradizione

La Valle del Raganello è una delle attrazioni più amate tra le tante meraviglie naturali del Parco del Pollino in Calabria. Tra i comuni della Valle del Raganello figurano: Civita, Francavilla Marittima, Cerchiara di Calabria, San Lorenzo Bellizzi, Alessandria del Carretto.
La valle è fortemente legata alla cultura arbëreshë (albanese) del comune di Civita, fondato nel XV secolo da rifugiati albanesi. Il borgo conserva tradizioni, lingua e architettura uniche, con case caratteristiche chiamate casette antropomorfe e la presenza di chiese bizantine. Il piccolo comune situato più a monte, San Lorenzo Bellizzi, anch’esso di origine antica, offre accesso alla parte superiore delle gole e rappresenta un punto di partenza per esplorare la valle.

Foto: Proloco Civita
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Canyon del Raganello

Il canyon del Raganello viene distinto dagli esperti in due parti: Gole alte del Raganello o Gole di Barile e le Gole basse del Raganello. Queste gole presentano pareti verticali che raggiungono anche i 700 metri di altezza e offrono uno spettacolo unico, con cascate, piscine naturali e suggestive strettoie rocciose.

Gole alte del Raganello o Gole di Barile

Partono dalla Sorgente della Lamia fino a raggiungere la Scala del Barile, nei pressi di San Lorenzo Bellizzi, in un percorso di circa 9 km. Il canyon è costituito da due imponenti pareti rocciose: la Timpa di Porace-Cassano e la Timpa di San Lorenzo (1652 m). Esse sovrastano il torrente per un'altezza di circa 600-700 metri.

Gole basse del Raganello

Partono dalla zona Pietraponte, dove si solleva il Ponte di Pietraponte, un particolare macigno incassato tra le pareti, fino a raggiungere la zona nei pressi di Civita, in un percorso di circa 8 km. Qui si può ammirare lo spettacolare Ponte del diavolo.
Il percorso è simile per conformazione a quello delle gole alte, ma più complicato da percorrere, data la maggiore quantità d'acqua del bacino e la presenza di punti ripidi e accidentati: la Forra d'Ilice, la Conca degli Oleandri, la Tetra Fenditura, la Frana Ciclopica.

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