Ponte del diavolo a Civita

Ponte che attraversa il torrente Raganello

Il ponte del diavolo, una delle principali attrattive del borgo di Civita (CS), si trova nella parte finale delle gole basse del torrente Raganello e sotto l’imponente parete rocciosa della Timpa del Demanio.
Fu edificato ad un’unica arcata a dorso d’asino a quota 260 m. sl.m sul torrente Raganello.

Il ponte del diavolo è presente nel territorio di Civita, sicuramente, dai tempi del Medioevo ma alcuni studiosi ipotizzano una costruzione ancora più antica. Fungeva, in tempi remoti, da collegamento tra l'alto Ionio e i monti della catena del Pollino. Già in epoca romana, le rotte che attraversavano la Calabria, avevano scelto questo punto di passaggio per attraversare l'Acalandros (l'odierno Raganello) e raggiungere la Magna Grecia.
Nel corso dei secoli, sono stati effettuati numerosi interventi di restauro. Tra i più rilevanti: la sua ricostruzione in seguito ad un terremoto nell'ottocento, e la sua ricostruzione ultimata nel 2005 a seguito del crollo avvenuto nel 1998.

Tra mistero e meraviglia: la leggenda del ponte del diavolo

Per il punto impervio in cui sorge, e a causa degli scarsi mezzi di cui si disponeva un tempo, la fantasia popolare attribuì la costruzione del ponte, nell’antichità pratica diffusa.
La leggenda narra che, il costruttore del ponte del diavolo, un proprietario terriero, non riuscendo a portare a termine la sua opera, chiese al diavolo di edificare un ponte sul torrente Raganello, in cambio dell’anima del primo essere umano che avesse attraversato il ponte. Il Diavolo accettò e, in una sola notte eresse il ponte in tutta la sua maestosità dei suoi 36 metri.
Il diavolo si appostò in attesa del primo malcapitato che attraversasse il ponte, ma l’astuto proprietario terriero astuto fece attraversare il ponte ad una pecora. Accorgendosi di ciò, il diavolo maledisse il ponte cercando di distruggerlo ma, avendolo costruito perfettamente, non vi riuscì e, fra le risa dell’uomo, il diavolo precipitò nel torrente.