Escursione Cozzo del Pellegrino

La vetta più elevata dell'omonima dorsale

Foto: SALVATORE FRANCO - Guida Ufficiale Parco Pollino
Per contattare Salvatore Franco: salvatore.franco@firmo.net - Cell.: +39 340 924 1485

Caratteristiche del sentiero

• DIFFICOLTA': EE
• DISLIVELLO: 636 m
• PARTENZA: Piano di Lanzo (1351 mt)
• DURATA: 6 ore circa
• LUNGHEZZA: 12 km circa
• ABBIGLIAMENTO: adatto al periodo
• RIFORNIMENTO IDRICO: fontana a piano di Lanzo

ATTENZIONE: Non si assume alcuna responsabilità nei riguardi di chi, seguendo le descrizioni presenti sul sito isentieridelpollino.it, percorre gli itinerari escursionistici in maniera autonoma.

Il Cozzo del Pellegrino, con i suoi 1987 m., è la vetta più alta della Dorsale del Pellegrino/Monti di Orsomarso; si trova a sud ovest del Parco del Pollino, nel comune di San Donato di Ninea (CS). Dalla sua cima si godono panorami unici: ad ovest il mare Tirreno, ad est il mar Ionio, a nord il Massiccio del Pollino, con le vette di Serra del Prete (2181 m), Monte Pollino (2248 m), Serra Dolcedorme (2267 m), ed a sud l'Altopiano della Sila.

Il panorama offre una vista anche sui restanti monti della Dorsale del Pellegrino:

• a nord: Monte Palanuda (1632 m), Monte Caramolo (1827 m), Serra della Lupara (1803 m), Timpone Scifarello (1763 m);
• a sud-ovest: il Monte La Mula (1935 m), il Montalto (1956 m) sull'Aspromonte, le vette di La Montea (1825 m), Monte Frattina (1535 m), Monte La Caccia (1744 m), Monte Petricelle (1785 m);
• ad ovest la Valle dell'Abatemarco, nella quale spicca il Monte Trincello (1178 me-tri s.l.m.) – unico ed isolato, anch'esso appartenente alla Dorsale del Pellegrino/Monti di Orsomarso;
• a nord-ovest si può ammirare il Piano La Sepa, un pianoro situato a 1363 m nel comune di Verbicaro, all’interno del quale si trovano i dirupi di Boccademone, costituiti da rocce sulle quali sono radicati splendidi esemplari di pino loricato.

Descrizione

La cima di Cozzo del Pellegrino rappresenta il punto più elevato di un anfiteatro composto da Cozzo dell'Orso (1561 metri s.l.m.), Schiena dei Lacchicelli (1736 metri s.l.m.) ad ovest; mentre ad est: La Calvia (1910 metri s.l.m.), La Cresta (1619 metri s.l.m.), Cozzo di Valle Scura (1824 metri s.l.m.), Serra Paratizzi (1795 metri s.l.m.).

E’ una montagna di origine carsica e si presenta come un impressionante canalone di roccia scavato dal tempo; una spaccatura che dalla cima scende fino a La Carpinosa (654 metri s.l.m.), che costituisce la sorgente del fiume Abatemarco.

Il canalone è in continua erosione, non è raro assistere a scarica di pietre e massi che si staccano dalla roccia per scendere a valle. Ad est di questo canalone, se ne trova uno molto simile: il canalone di La Calvia, che offre uno spettacolo senza precedenti.

Come arrivare in vetta

Per giungere la vetta del Cozzo del Pellegrino esistono più percorsi. Il più frequentato è quello che parte dal Rifugio del Piano di Lanzo (1351 m) e si dirige verso La Cresta, passando per La Calvia. È un percorso molto suggestivo, per i meravigliosi panorami che offre.
A breve distanza, verso ovest, c’è l’anticima del Cozzo del Pellegrino posta sulla cima di un impervio pendio roccioso, dove si possono intravedere alcuni esemplari di Pino Loricato.
Altro percorso molto suggestivo per arrivare in vetta è quello che parte dal comune di Verbicaro.

Classificazione delle difficolta' escursionistiche

In montagna, dove le condizioni ambientali sono molto variabili, una classificazione delle difficoltà rimane comunque indicativa.

• C - Culturale. Itinerario di interesse culturale, archeologico, storico, artistico, ecc. con brevi camminate.
• T - Turistico (facile per tutti). Itinerario su percorso non lungo, ben evidente, senza problemi di orientamento. Richiede una certa conoscenza dell'ambiente montano e una preparazine fisica relativa alla camminata.
• E - Escursionistico (media difficoltà). Itinerario che si può sviluppare su sentieri di ogni genere ma non problematici non richiedendo l'uso di equipaggiamento specifico. Richiede un sufficiente senso di orientamento, esperienza e conoscenza del terreno montagnoso, allenamento alla camminata oltre a calzature ed abbigliamento adeguati.
• EE - Escursionisti Esperti (difficoltoso). Percorsi che implicano una capacità di muoversi su terreni particolari a quote relativamente elevate. Sono necessarie esperienza di montagna in generale e buona conoscenza dell'ambiente alpino, equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguata.
• EEA - Escursionisti Esperti con Attrezzatura (molto difficoltoso). Percorso attrezzato o via ferrata dove si richiede l'uso di dispositivi di autoassicurazione (corde, imbragatura, moschettoni, ramponi, piccozza).
• EAI - Escursionismo in Ambiente Innevato: Itinerari in ambiente innevato che richiedono l’utilizzo di racchette da neve, con percorsi evidenti e riconoscibili, con facili vie d’accesso, di fondo valle o in zone boschive non impervie o su crinali aperti e poco esposti, con dislivelli e difficoltà generalmente contenuti che garantiscono sicurezza di percorribilità. Consigliata l’attrezzatura personale per l’autosoccorso (ARTVA, pala, sonda).
• A - Alpinistico: Itinerari impegnativi su roccia, su ripidi nevai, su ghiacciaio, che richiedono conoscenza delle tecniche di arrampicata e delle manovre di cordata, l’uso di attrezzatura alpinistica omologata, l’uso corretto di piccozza e ramponi, buon allenamento, adeguato abbigliamento ed esperienza di alta montagna.