Castello della Rocca San Sosti

Castello della Rocca: Il Guardiano di Pietra tra Storia e Leggenda

Arroccato su una spettacolare rupe a 551 metri d'altitudine, il Castello della Rocca domina il panorama di San Sosti, incastonato tra le maestose vette del Monte La Mula* (1935 m) e del Monte La Montea** (1825 m). Un tempo, questa fortezza strategica vegliava sulla gola del fiume Rosa, antico passaggio naturale tra il Mar Tirreno e le terre interne della Calabria.

Oggi, rimangono solo frammenti delle sue mura, ma la sua storia continua a vivere tra i reperti archeologici che svelano un passato affascinante. Costruito probabilmente nell’XI secolo d.C., il castello conserva tracce della dominazione bizantina, come testimoniato dalle monete di Basilio II e Michele II. Anche in epoca sveva, sotto Federico II, e angioina, con Carlo I e Carlo II d’Angiò, il castello della Rocca mantenne un ruolo di rilievo.

Foto©Francesco Morello (Wikiloc)

Le campagne di scavo hanno portato alla luce una storia ancora più antica: ceramiche romane del I-II secolo d.C. raccontano di una comunità fiorente, mentre preziose microceramiche votive greche (VI-V secolo a.C.), tra cui le raffinate hydriskai, rivelano il culto e la vita quotidiana di un’epoca ancora più remota. E non finisce qui: i resti di una capanna absidata risalente all’età del Bronzo e alla prima età del Ferro svelano che il castello della Rocca era abitato ben prima della nascita della fortezza medievale.

Foto©Francesco Morello (Wikiloc)

Le indagini non si sono limitate al Castello della Rocca: studi condotti nella vicina chiesa del Carmine di San Sosti aprono nuove prospettive sulla comprensione archeologica del territorio. Tra i ritrovamenti più celebri figura la famosa ascia votiva in bronzo, nota come scure-martello di Kyniskos, scoperta nel 1846 proprio nel territorio di San Sosti e oggi conservata al British Museum.
Questa preziosa testimonianza, insieme agli altri reperti, illumina la lunga e affascinante storia di un luogo che ha attraversato millenni, intrecciando culture e civiltà diverse in una narrazione senza tempo.

NOTE

* Monte La Mula (m. 1935 s.l.m.): la seconda vetta in ordine d'altezza del Massiccio dell'Orsomarso/Gruppo del Pellegrino, la nona dell'intera Calabria.
** Monte Montea (m. 1825 s.l.m.): è una cima dalle caratteristiche dolomitiche, molto amata dagli alpinisti.

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