Il Coscile (noto localmente anche con l'antico nome Sibari dal greco antico Σύβαρις) è il terzo fiume della Calabria, per ricchezza d'acque ed estensione di bacino dopo Crati e Neto. Nasce a 668 m (Sorgente Coscile) alle pendici del monte il Cappellazzo (m 1210).
Lungo più o meno 50 km, il fiume Coscile presenta un ampio bacino dove confluiscono le acque di molte sorgenti ai piedi del monte Pollino e del Serra Dolcedorme, grazie alla mediazione degli affluenti Esaro, Tiro e Garga.
Con andamento dapprima verso sud-est giunge nella Piana di Sibari, assumendo definitivamente direzione est dopo la confluenza con l'Esaro (suo principale tributario, che ne triplica quasi la portata) sino a confluire nel fiume Crati nei pressi dell'antiche rovine di Sibari nel comune di Cassano all'Ionio.
L'importanza del suo bacino imbrifero è testimoniata dalla presenza di tre impianti ENEL. Il fiume è soggetto in ogni caso a un regime nettamente torrentizio dove alterna forti piene invernali a marcate magre estive pur versando ancora anche in agosto una media di 5 m³/s di acque nel Crati.
L'habitat è quello tipico dei corsi fluviali mediterranei: pioppi, ontani, una varietà locale di faggi definita dai contadini della zona "spinosa" per i rami pungenti e legno durissimo, gallerie naturali che avvolgono il fiume stretto da canaloni sia ripidi che dolci; il Coscile è circondato, un pò ovunque, da un sottobosco "spinoso" (ortiche et similia).
Abitato da specie, quasi ormai estinte, come il falco di palude, il martin pescatore, la lontra, animali di enorme valore e grande importanza nel delicato ecosistema fluviale.
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