Escursioni nel Parco Nazionale del Pollino
Scopri alcuni dei sentieri e degli itinerari di escursionismo del Parco Nazionale del Pollino!
Durante la salita su roccia, gli alpinisti utilizzano una quantità di attrezzi che assicurano la massima efficacia sia per l’assicurazione (della progressione) sia per l’auto-assicurazione (statica).
Il nome corretto del moschettone è “connettore”. Si tratta di un anello metallico “schiacciato”,
generalmente costruito in lega leggera, provvisto di un sistema a leva che ne permette la chiusura e l’apertura.
La leva, che è azionabile manualmente, ritorna in sede per effetto di una molla. Esistono numerosi tipi di moschettone
ma, in prima approssimazione, possiamo per semplicità dividerli in due grandi categorie:
moschettoni con ghiera e moschettoni senza ghiera.
Per il dettaglio delle caratteristiche tecniche delle varie tipologie di moschettone si rimanda alla pagina
moschettoni da
alpinismo.
I cordini e le fettucce sono elementi
costruiti per resistere a una forza e non, come le corde, per assorbire un’energia. Sono dunque elementi “statici” che
non hanno alcuna caratteristica di elasticità.
In genere essi vengono utilizzati per l’allungamento dei punti di ancoraggio e
per alcune manovre di sicurezza (nodi autobloccanti). Con la consapevolezza del
loro limite (la staticità, appunto) possono essere utilizzati anche per l’assemblamento della sosta.
Per il dettaglio delle caratteristiche tecniche di questi elementi si rimanda alla pagina
cordini e fettucce.
I rinvii sono gli elementi che permettono di vincolare la corda alla parete,
attreverso i punti di assicurazione (ossia gli ancoraggi) già presenti, oppure infissi per l’occasione, sull’itinerario
di salita. Essi sono costituiti da due moschettoni e una fettuccia.
Dei due moschettoni del rinvio, uno è solitamente adibito all’aggancio alla parete (a un chiodo o altro elemento già
infisso nella roccia), l’altro ospita la corda.
Per il dettaglio delle caratteristiche tecniche di questi elementi si rimanda alla pagina
rinvii.
Con questo termine si intendono definire tutti quegli strumenti che permettono, tramite la loro infissione, un
particolare attrito o il loro incastro, di creare un punto di vincolo alla parete. Un chiodo, piantato con il martello
in una fessura della roccia, per esempio, è il più classico degli ancoraggi.
Ma lo è anche un fittone cementato alla parete, così come un blocchetto di metallo sapientemente incastrato in una
fenditura o un cordino passato attorno a una grossa radice.
Per il dettaglio delle caratteristiche tecniche di questi elementi si rimanda alla pagina
ancoraggi.
ATTENZIONE: le indicazioni contenute o riconducibili a questa pagina sono state sintetizzate ed hanno unicamente lo scopo di fornire informazioni di base sulle tecniche sportive. Per un apprendimento pratico e completo delle tecniche e delle manovre affidarsi ad un istruttore o corso per sviluppare una conoscenza più approfondita e consapevole.
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