Grotte rupestri e siti archeologici del Parco Nazionale del Pollino
Le più antiche testimonianze archeologiche
La grotta della Madonna di Praia a Mare è situata a 50 metri di altezza s.l.m., ad essa vi si accede
attraverso tre enormi ingressi. All'interno della cavità si trovano gradinate, strutture murarie e una chiesa intitolata alla
Vergine a cui la grotta è dedicata da sei secoli.
Ogni ingresso si sviluppa per circa 78 metri con piani artificiali e scalinate. La grotta ha un'imponente stratigrafia interna che
comprende livelli relativi al Paleolitico superiore, al Mesolitico, al Neolitico, al Eneolitico, all'Età del bronzo e
infine all'Età tardo romana.
All'interno è evidente una sepoltura che si riferisce all'Età Mesolitica, non si hanno informazioni si sà solo che un bambino
dal corredo funerario ritrovato che comprende: una valva forata di conchiglia sul petto e, nelle vicinanze, tre ciottoli dipinti di
ocra rossa che formano differenti stilemi. Non si sa se questa sepoltura fosse isolata o facesse parte di un raggruppamento più
esteso, ciò che colpisce è che la sepoltura si trovava in un ambiente molto illuminato, per cui utilizzato per le normali attività
quotidiane, come si evince dal deposito di avanzi di cibo.
Sulla destra un grande masso arrotondato sul quale, nel 1326, su deposta la statua della Madonna col Bambino.
La seconda grotta, più grande della precedente, al cui centro si trova l'imboccatura circolare di un pozzo è visibile a destra
un'acquasantiera a conca circolare eretta quando la porta era posta tra le prime due. Sempre sul lato destro è evidente ancora
qualche tomba a testimonianza delle diverse inumazioni. Qui è presente una cappella fatta costruire dal vescovo Tiberio
Casentino nel XVI secolo, sull'altare vi è una statua marmorea bianca di una Madonna con Bambino detta della Neve.
La terza grotta, di forma rettangolare, grotta-cappella. Sul fondo l'altare maggiore su cui su una nicchia è posta la statua della
Madonna ed è illuminata da luce naturale.
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