Fortificazioni San Donato di Ninea

Visibili parte del castello, resti delle mura di recinzione e di una torre di osservazione

San Donato di Ninea conserva ancora oggi i resti di un antico castello, le mura di recinzione e una torre di osservazione.

Origini e Storia

Il borgo, inizialmente chiamato Ninea, deve il suo nome a Ninevo, capo degli Enotri, che si insediarono in quest’area attratti dalle sue risorse minerarie. In origine, l’insediamento si trovava più a valle, ma con le invasioni saracene, gli abitanti cercarono un luogo più sicuro per difendersi. Scelsero una collina protetta dai monti, chiamata "Terra", che offriva un punto strategico per l’avvistamento di eventuali nemici. Qui sorse una fortificazione, parte di un sistema difensivo comune nell’epoca medievale.

Il significato di "Motta" e le fortificazioni

L'area venne denominata "Motta", termine che in origine indicava un terreno franoso ma che, nel tempo, ha assunto il significato di altura fortificata. Seguendo questa tradizione, anche San Donato di Ninea vide la costruzione di un castello e di una torre di osservazione, i cui resti sono ancora visibili. Attualmente si possono ammirare:

Evoluzione del borgo e disastri naturali

Con il passare del tempo, il borgo si estese oltre la "Terra", sviluppandosi verso il Casale, il Giardino e San Cristofaro. Tuttavia, l’erosione del terreno e un violento nubifragio nel 1840 causarono il crollo di alcune abitazioni nel burrone noto come Vallone di San Donato, portando molti abitanti ad abbandonare il paese.

San Donato tra feudi e nobiltà

Nel Medioevo, San Donato passò sotto il controllo di diverse famiglie nobiliari:

Successivamente entrò a far parte dello Stato del Principe di Bisignano, sotto la potente famiglia Sanseverino, che ne mantenne il dominio per secoli. Oggi, San Donato di Ninea rappresenta un affascinante viaggio nella storia medievale calabrese, con le sue fortificazioni ancora visibili e una storia ricca di eventi.

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