I castelli del Parco Nazionale del Pollino
La testimonianza di un passato guerriero della Calabria e della Basilicata nelle potenti mura dei castelli e delle torri
Il Castello di Lauria, o Castello Ruggero di Lauria, è un’antica fortificazione situata nella cittadina di Lauria, in provincia di Potenza, Basilicata. Sebbene oggi siano visibili solo i ruderi, il castello ebbe un’importanza storica rilevante come baluardo difensivo e simbolo del potere medievale nel Sud Italia.
Secondo la tesi supportata dal Chronicon Salernitanum, documento conosciuto anche come Codice Vaticano 5001, l’origine del Castello Ruggero di Lauria risalirebbe, probabilmente, al periodo longobardo.
Costruito in posizione strategica su uno sperone roccioso che dominava la valle sottostante, consentiva una visuale ampia sul territorio circostante. La struttura fu fortificata e utilizzata come presidio militare a difesa della città di Lauria e delle aree circostanti. Il castello deve il suo nome a Ruggero di Lauria, un celebre ammiraglio d'Aragona, che divenne figura di spicco del Regno di Sicilia nel XIII secolo.
Durante le guerre del Vespro (1282-1302) – un conflitto tra gli Angioini e gli Aragonesi per il controllo del Regno di Sicilia – il castello giocò un ruolo difensivo rilevante. Nel 1806, fu oggetto di devastazione ad opera delle truppe francesi durante la repressione dei moti antinapoleonici e, in particolare agli assalti del generale francese Massena, che espugnò e punì duramente la città di Lauria, insorta dopo l’occupazione francese nel 1806, anno in cui molti abitanti furono ferocemente massacrati dai soldati napoleonici: l’evento è passato alla storia come il Massacro di Lauria (agosto 1806). Il Castello ne uscì duramente provato e il resto lo fecero i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale ma ancora oggi la rocca, quando si entra a Lauria, balza subito all’occhio, anche perché da essa si gode di una veduta mozzafiato su tutta la Valle del Noce.
La struttura originaria comprendeva una torre principale (mastio) che serviva da punto di avvistamento e da ultima linea difensiva. Anche se oggi non sono visibili tutte le parti originarie, gli archeologi ritengono che il castello possedesse un sistema di mura doppie e torri rettangolari, tipiche delle fortificazioni medievali di quest’area.
Restano poche tracce di una scala molto ripida dell’unico accesso dal lato orientale; tracce delle mura perimetrali e delle torri angolari, costruite con robusti blocchi di pietra locale. I ruderi del castello sono diventati una meta per appassionati di storia e turisti che visitano Lauria. Situato nella parte alta della città, il sito offre una vista panoramica su Lauria e sulla Valle del Noce.
I ruderi del castello Ruggero, vincolato a Bene Monumentale dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata hanno subito interventi di consolidamento delle strutture, nel settembre del 2017, per preservare ciò che resta delle antiche mura, garantendo la sicurezza dei visitatori.
Nonostante il precario stato di conservazione e la vegetazione che lo ricopre, si possono notare i segni di una antica grandezza che, vagamente, ricorda il più noto Castel del Monte federiciano ad Andria, in Puglia.
Secondo una leggenda, tra le mura di questo castello, i feudatari ospitavano le più belle fanciulle della regione, per istruirle nell’arte dell’amore e dello spionaggio, inviandole, nel caso di richiesta, presso i signori.
Si racconta che un giorno, una di queste fanciulle, cresciuta da uno dei signori del castello, si fosse innamorata di un inserviente. Il signore, preso dall’ira, uccise il servo pensando di rimanere solo.
Ma una notte di tempesta, la fanciulla chiese al signore di seguirla nei sotterranei, dove avrebbero assaporato il frutto dell’amore. Nello scendere le scale, il signore vide aprirsi una porta: era il fantasma dell’ucciso che pretendeva la sua anima.
Si racconta che il signore fosse precipitato da una finestra del castello, gettato dalla fanciulla e dal fantasma del servo, e da allora si sentono ancora degli spifferi che raccontano questa orribile storia.
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