I castelli del Parco Nazionale del Pollino
La testimonianza di un passato guerriero della Calabria e della Basilicata nelle potenti mura dei castelli e delle torri
Il Castello Normanno-Svevo di Morano Calabro, in Calabria, è una struttura storica affascinante e rappresentativa dell’architettura fortificata medievale. In posizione strategica, in modo da dominare tutta la valle dell'antico Sybaris. Questo castello ha una storia lunga e stratificata, le sue origini risalgono all'epoca romana quando vi fu eretto un fortilizio, o probabilmente un torrione di avvistamento. Ha subito diverse trasformazioni, in particolare durante il periodo svevo (XIII secolo) sotto l’influenza di Federico II.
Il castello fu concepito come una fortezza difensiva. In epoca medievale, la sua posizione dominante attirò l'attenzione della milizia sveva e subì diverse modifiche che lo resero una struttura più solida e imponente. Fu sede feudale a cominciare da Apollonio Morano, primo feudatario di cui si abbia notizia. Teatro di numerosi episodi d'arme, fra i tanti si ricorda, durante la fase della Guerra del Vespro, l'incursione dei mercenari Almogavari che, assoldati dagli Aragonesi, conquistarono Morano difensivamente impreparata e ne espugnarono il castello facendo prigioniera Benvenuta, detta la Signora di Morano, moglie del feudatario Tancredi Fasanella. Questa, nel seguente anno 1286, essendo Morano con Castrovillari e Taranto passata alla fedeltà di Carlo d'Angiò, da prigioniera divenne carceriera di Manfredi di Chiaromonte, suo conguinto di parte aragonese. Intorno a questo periodo è probabile che il castello, dalle sue forme più rudimentali venne elevato ed ampliato.
Assai significativo fu il rifacimento dell'edificio nel primo quarantennio del Cinquecento (fra il 1514 e il 1545) per volere del feudatario Pietrantonio Sanseverino che, nel compiere i lavori volle ispirarsi al modello del Maschio Angioino di Napoli, richiamando per questa fabbrica le più abili maestranze. Il Castello fu dunque la residenza del feudatario a Morano in maniera più o meno continua fino ai princìpi del '700 insieme al Palazzo dei Prìncipi che sorge all'ingresso del borgo accanto alla porta sita sull'accesso dell'antica via delle Calabrie.
Nel 1733 la struttura fu gravemente compromessa: quindi il maniero fu bombardato dall'esercito francese durante il periodo napoleonico nel 1806 e l'asportazione di elementi murari e materiali lignei della struttura permessa dalla famiglia Spinelli di Scalea (seconda metà del XV secolo - XIX secolo). Le recenti opere di ristrutturazione hanno permesso il recupero di alcuni locali, dei torrioni frontali, delle dirute mura perimetrali e della spianata retrostante.
La struttura si trova sulla sommità di una collina, rendendolo un punto strategico di controllo del territorio circostante. Il castello presenta elementi tipici delle fortificazioni medievali, come torri e mura perimetrali, che furono rinforzate nel corso dei secoli per resistere agli assedi. Anche se oggi il castello è in parte in rovina, è possibile distinguere ancora la pianta originaria, i resti delle torri circolari e rettangolari e parte delle mura difensive.
Attualmente, il Castello Normanno-Svevo di Morano Calabro è uno dei simboli del borgo e una delle attrazioni principali per i turisti che visitano il paese. Il borgo di Morano Calabro, inserito tra i Borghi più belli d'Italia, si caratterizza per le sue pittoresche case arroccate e le sue strade medievali, che insieme al castello offrono uno scenario suggestivo.
Nel corso degli anni, sono stati avviati diversi progetti per preservare il castello e renderlo accessibile ai visitatori. Eventi culturali, visite guidate e manifestazioni storiche fanno parte delle iniziative volte a promuovere il patrimonio storico e culturale del castello e del borgo di Morano Calabro.
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