Musei del Parco Nazionale del Pollino
I musei di grande importanza storica, archeologica, culturale e naturalistica dell'area del Pollino
Testo e foto da: museodellapastorizia.it
Dalla convinzione che la valorizzazione delle tradizioni è la strada da intraprendere per dar vita a progetti turistico-culturali sostenibili, l’Amministrazione di Castelsaraceno, con il contributo scientifico dell’Università della Basilicata, ha promosso la nascita di un museo dedicato alla memoria, alle tecniche e ai saperi pastorali: il Museo della Pastorizia di Castelsaraceno.
Il progetto turistico-culturale nasce dalla volontà di rivelare il mondo pastorale nell’ottica globale della vita, delle espressioni culturali, delle manifestazioni simboliche dell’intera comunità, in stretta connessione con l’ambiente storico-naturale in cui nasce. La storia di Castelsaraceno viene riscoperta grazie i saperi popolari dei pastori, rivivendo l’antico rituale arboreo della ‘Ndenna*, ripercorrendo le tradizionali strade del territorio montano della transumanza.
*La festa della ‘Ndenna è un antico rituale arboreo che si svolge a Castelsaraceno in concomitanza con le celebrazioni per il Santo Patrono, Sant’Antonio di Padova.
Il rituale, evocativamente definibile come matrimonio arboreo, allude chiaramente ad un simbolismo sessuale quando l’elemento maschile (la ‘Ndenna) viene saldamente fissato a quello femminile (la Cunocchia) mediante un anello di ferro con bulloni strettamente avvitati. La sua celebrazione era momento propiziatorio per la popolazione locale, al fine di ottenere fecondità e fertilità nelle attività agricole e pastorali di un tempo.
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L’organizzazione della struttura museale prevede uno spazio architettonico diviso in quattro aree espositive: del Tempo, dello Spazio, dei Saperi, della Memoria. Oltre a questi spazi sono a disposizione del visitatore un’aula arredata con 8 pc e lavagna elettronica LIM, e una sala conferenze con una capienza di 100 persone.
L’allestimento si caratterizza per l’impiego di pannellistica illustrativa e descrittiva, e di tecnologie innovative e immersive di ultima generazione.
La stanza, di forma ellittica, è dedicata al tempo e al lento scorrere delle ore, nel contesto scenografico di Castelsaraceno.
Mediante l’uso di quattro proiettori sincronizzati, una proiezione panoramica immersiva, di grande impatto emotivo, trasporta in un viaggio spazio-tempo nel magico scenario paesaggistico lucano. Particolare attenzione è data all’audio connesso al filmato, con suoni e rumori reali del paesaggio e della natura di riferimento.
Per rendere al meglio l’idea del tempo è stata utilizzata la tecnologia time-lapse, che permette di velocizzare così tanto il tempo che passa da illustrare qualcosa che nella quotidianità non potremmo notare. All’interno della sala è collocato anche un modulo ofattivo che, in connessione con il filmato, attiva fragranze specifiche del territorio che è possibile ammirare nella proiezione.
L’allestimento dell’ambiente è caratterizzato dagli oggetti di lavoro e di vita quotidiana del pastore: nelle nicchie delle pareti a lato sono disposti oggetti d’epoca restaurati e recuperati grazie a donazioni degli abitanti di Castelsaraceno.
Nell’ambiente è presente anche una postazione multimediale dedicata al racconto di cinque oggetti emblematici del lavoro del pastore, presenti ed esposti anche nelle nicchie: il campanaccio, il secchio per la mungitura, il calderone con il frangicagliata, le fuscelle e il tosapecore. Posizionando la riproduzione dell’oggetto appositamente creata nell’area indicata sul piano del tavolo, mediante sensor RFID, si da avvio, nel monitor posto di fronte, al rispettivo video-racconto. Il pastore, in prima persona, descrive tali oggetti e il loro uso nei processi di produzione correlati (la produzione della ricotta, del formaggio, della lana ecc.).
L’area espositiva dei Saperi è dedicata ai saperi popolari dei pastori trasmessi direttamente dai protagonisti custodi di questi argomenti. I contenuti, realizzati attraverso delle video-interviste, sono anche dei commenti ai cortometraggi dell’area espositiva della Memoria. Lo scopo è quello di coinvolgere direttamente la popolazione per la salvaguardia e divulgazione della propria cultura.
Nell’ambiente sono collocate anche quattro vetrine con oggetti a completamento delle tematiche trattate, espressione concreta dei saperi dei pastori.
L’area espositiva della Memoria ospita un video attivabile, entrando nella sala, mediante sensore di presenza.
Il filmato è suddiviso in quattro capitoli, dei veri e propri cortometraggi, il cui argomento in comune ruota attorno alle scene di vita lavorativa, quotidiana e festiva del contesto urbano di Castelsaraceno.
Testo e foto da: museodellapastorizia.it
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