Escursioni nel Parco Nazionale del Pollino
Scopri alcuni dei sentieri e degli itinerari di escursionismo del Parco Nazionale del Pollino!
Interdetto l'accesso alla via Delle Capre sulla Timpa del Demanio (Civita, CS)
per ordinanza del Parco del Pollino. Vietata quindi la fruizione da parte di tutti, eccetto studiosi autorizzati.
La motivazione, a quanto si legge nella determina dell'Ente, è dovuta ad avvistamenti nel 2017 di una coppia di
Capovaccaio e da una possibile introduzione di un piccolo durante questa stagione.
Si avvisano gli utenti che le immagini e le informazioni relative alle vie alpinistiche, alle vie di arrampicata e alle vie ferrate, sono presenti sul sito isentieridelpollino.it a solo scopo illustrativo e promozionale del territorio.
La Via delle Capre o Ferrata del Raganello, nel territorio del comune di Civita e nel versante calabro del
Parco Nazionale del Pollino, è un affascinante e panoramico itinerario che si sviluppa su una cengia (2 km circa) che attraversa
la Timpa del Demanio, 400 m. a picco sulle gole del torrente Raganello.
L'itinerario prende il nome Via delle Capre proprio per la presenza di questi animali che, con un po' di fortuna, sarà
possibile osservare.
Il punto di partenza del sentiero è facilmente raggiungibile attraverso una strada sterrata, posta al centro della strada
che collega S. Lorenzo Bellizzi a Francavilla Marittima. A fine percorso si potrà godere di un meraviglioso panorama
sul torrente Raganello e sul borgo di Civita.
Si procede verso destra fino a raggiungere un terrazzino. Per giungere sulla Via delle Capre, si dovrà affrontare, in corda
doppia, un salto di circa 30 metri. Si procede lungo l'itinerario tracciato dalle capre, fiancheggiando la
parete di roccia.
A metà percorso si trovano i tratti esposti a strapiombo sul Raganello sarà, quindi, indispensabile l'uso del kit da
ferrata per assicurarsi alla corda di metallo fissata nella roccia.
Si arriva alla fine del percorso dopo aver superato una divertente arrampicata di 10 metri circa.
Come per l’arrampicata, anche per le vie ferrate si
è reso necessario creare un criterio di valutazione del grado di difficoltà.
Alcune ferrate possone essere valutate pericolose non per le difficoltà tecniche ma per pericoli oggettivi,
quali la caduta di pietre o la frequente presenza di neve e ghiaccio. Il problema “pericolo” viene
però segnalato nelle varie relazioni degli itinerari e non influisce nella valutazione del grado di
difficoltà della via ferrata.
IL CAI, ha adottato parametri ancora differenziati, con l'adozione di una scala di difficoltà suddivisa in 5 gradi, proposti da Schnürer, che per le Dolomiti ha usato questi parametri: (I,II,III,IV,V) come per l'alpinismo ma essendo la via ferrata una progressione artificiale (A "ZERO") ovviamente non è rapportata alla difficoltà della parete ma a quella creata dalla progressione artificiale del cavo.
I racconti degli appassionati di montagna, degli amanti della natura, dei sognatori. Un parco nazionale, quello del Pollino, e mille storie.
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