I castelli del Parco Nazionale del Pollino
La testimonianza di un passato guerriero della Calabria e della Basilicata nelle potenti mura dei castelli e delle torri
Durante il medioevo Orsomarso assunse grande rilevanza per aver accolto una numero incalcolabile di monaci
italo-greci, a cui si deve la nascita e l'affermazione di una importante eparchia monastica.
Il monachesimo italo-greco, divenuto poi noto come monachesimo Basiliano, a seguito dell'avanzata
dell'Islam in Asia Minore e in Egitto e con la persecuzione iconoclasta da parte degli Imperatori d'Oriente a partire dal VI secolo
d.C., concentrò la sua presenza in Calabria e, pricipamente in quello che oggi costituisce il territorio del Comune di
Orsomarso.
Tale fenomeno andò sempre più sviluppandosi, tanto da interessare una vasta area geografica in territorio non solo calabrese,
ma anche lucano e campano, facendo sì che la famosa Eparchia monastica del Mercurion, nel XII secolo estendesse
i propri confini fino al territorio cilentano, oggi ricadente nel comune di Vallo della Lucania (SA).
L'attuale centro abitato di Orsomarso ospitò igumeni (guide di monasteri nelle Chiese ortodosse) molto importanti, come Fantino il Giovane, Giovanni soprannominato "il grande", e Zaccaria, detto "l'Angelico", noti per aver accolto il giovane Nilo di Rossano, che dal 940 al 952/53 visse prevalentemente da eremita nella grotta dell'Arcangelo S. Michele sul timpone della Simara, dominante il centro abitato, e monaci famosi, quali Luca fratello di Fantino, Stefano, Giorgio e Procolo, anch'essi di Rossano, Nicodemo di Mammola e i monaci siciliani Leoluca, Vitale, Cristoforo, Macario e Saba, proclamati Santi da parte della Chiesa.
Fonti storiche segnalano nel 1262 il castello ed il casale di Mercurio come facenti parte dei possedimenti di
Martino e poi di Bertuccio Vulcano, già signori del castello di Abatemarco nei pressi dell'attuale S. Maria del Cedro. Mentre il
feudo di Orsomarso appartiene a tal Costantino Minutolo in seguito nominato Generale dei Balestrieri del re Carlo I d'Angiò.
I due possedimenti resteranno a lungo separati, fino al 21 settembre 1439, quando Mercurio entra a far parte di Orsomarso. In tale
data, infatti, esso viene elencato tra le terre e i castelli compresi nella contea di Lauria che Alfonso d'Aragona conferma a
Francesco Sanseverino.
Testo tratto da mpsrl.net
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